RICORDO DI UNA VITA .......... FELICE

17.5.13

IGLESIAS

 Non appena laureato in Ingegneria Mineraria ( nel novembre 1950) mio padre fu assunto dalla SAPEZ, poi assorbita dall'A.M.M.I., con Sede e Direzione Generale a Roma in Via Molise 11, per il Gruppo miniere Pb e Zn (piombo e zinco) di IGLESIAS (CA).

Dal gennaio 1951 al Settembre 1956 lavorò nella miniera Pb e Zn di MONTE AGRUXAU con gli incarichi di addetto all'Ufficio Prove,Studi e Costi, poi Capo Servizio dell'Interno, Capo Servizio dell'Esterno e Capo Sezione Responsabile della Miniera.
A MONTE AGRUXAU nell'appartamento costruito sopra lo spaccio siamo nati mio fratello Alberto ed io.
Mia madre mi ha raccontato che ogni giorno mio padre usciva alle 5 del mattino per poter scendere con i minatori in miniera. E' sempre stato con loro per seguire da vicino la lavorazione del minerale e consigliare come procedere.


Dall'ottobre 1956 al giugno 1958 lavorò ad IGLESIAS come Capo Sezione Responsabile delle miniere Pb e Zn di Monte Agruxau, San Benedetto e Barrasciutta (Sezioni Levante  Gruppo Iglesias).
Ad IGLESIAS, in Via Cattaneo nacque mio fratello Mauro. Ho rivisto di recente la casa, è sempre la stessa tranne il giardino che è stato notevolmente ridotto.

Dal novembre 1958 al febbraio 1962 assunse a GORNO l'incarico di Direttore di un gruppo di 5 miniere Pb e Zn dell'A.M.M.I. SPA.
In quel periodo nacque a Clusone mio fratello Enrico.

Dal marzo 1962 al Maggio 1965 assunse ad IGLESIAS l'incarico di Direttore di un gruppo di 6 miniere Pb e Zn dell'A.M.M.I. Spa.
Abbiamo abitato nella villa assegnata al Direttore in Via Cattaneo. Ho dei ricordi molto precisi della casa, del giardino, degli animali seguiti dal custode. Ricordo la mia maestra Ergoi, le compagne delle elementari in particolare Lalla Diana, Ludovica Cao e  Elisabetta Tornù. Ricordo i compagni di giochi (Napoleone).
Ricordo i parenti che vivevano e vivono ancora ad Iglesias, sempre molto vicini e presenti.
Mio padre usciva la mattina presto e tornava a notte fonda, eppure gli uffici si trovavano a un paio di metri dalla casa. Soltanto il sabato e la domenica potevamo giocare e stare insieme a lui.

Ad  Iglesias mio padre è stato 2 volte eletto presidente della ASSOCIAZIONE MINERARIA SARDA.
Desidero ringraziare il Dr. Giorgio Madau  per quanto ha scritto  su di lui nel "RESOCONTI DELLA ASSOCIAZIONE MINERARIA SARDA  DEL 2005" che di seguito trascrivo :
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COMMEMORAZIONE SOCI DEFUNTI

DOTT. ING. PIETRO MANTEGA

Ebbi il primo incontro con l'Ing. Mantega nel 1973 quando aveva 49 anni e dirigeva il Servizio Minerario e Trasformazione dell'E.M.Sa; nell'occasione accompagnavo il Direttore Generale della Piombo Zincifera Sarda, Ing. Enrico Stefani, per illustrare i risultati delle ricerche nelle miniere di San Giovanni, Buggerru, Fluminimaggiore e Arenas.
La Società per la quale lavoravo era stata creata dall'E.M.Sa nel 1969, in seguito all'abbandono delle miniere sarde da parte della Soc. Pertusola che le aveva gestite a partire dal 1933; era la prima volta che mi trovavo di fronte ai nuovi  azionisti della Società, ma ero stato ben motivato dal mio Direttore Generale per l'occasione.
L'incontro negli uffici dell'E.M.Sa durò a lungo; l'ing. Stefani dopo i convenevoli e l'introduzione mi lascio con l'ing. Mantega e con un suo assistente, e il rapporto tecnico proseguì pacato, approfondito e circostanziato, nel rispetto del carattere dell'ing. Mantega, che in seguito imparai a conoscere da vicino.
 In quegli anni di grande speranza per il settore minerario si parlava di tutte le figure tecniche emergenti, e quindi anche dell'ing. Pietro Mantega; sapevo del suo diligente lavoro svolto nelle miniere di Monte Agruxau San Benedetto e Gorno, prima come ingegnere e poi come Direttore, e del suo rientro in Sardegna alla guida tecnica dell'E.M.Sa, ma non molto di più.
Ma il tempo passò rapido e l'ing. Mantega fu nominato dapprima Amministratore Delegato della Soc. Piombo Zincifera Sarda e nel 1977 Presidente della stessa società, incarico che continuò a ricoprire anche dopo la confluenza della Piombo Zincifera nel sistema delle Partecipazioni Statali (SAMIM S.p.A.) avvenuta nel maggio 1981.
Fu in quel periodo di intensa frequentazione che scoprimmo il vero ing. Mantega; il carattere, le doti umane, l'intelligenza, l'esperienza, la competenza specifica, il suo aspetto fisico, tutto incuteva simpatia e rispetto.
Abitualmente convocava le riunioni il mercoledì, con cadenza bisettimanale, si poteva fare la visita in miniera o dedicare l'intera giornata all'approfondimento tecnico dei problemi; le visite alle miniere furono numerosissime e proficue, le riunioni si protraevano ad oltranza; il Presidente con le sue domande e osservazioni creava in noi un clima competitivo e di approfondimento continuo, che doveva consentirgli di effettuare la scelta tecnica più corretta.
Ricordo le riunioni fiume consumate negli uffici di Via R. Cattaneo a Iglesias, concluse un'ora dopo la mezzanotte del venerdì e riprese alle ore nove del sabato.
Talvolta, alla fine della riunione emergeva l'amore per la buona tavola; quando si andava a pranzo non c'era fretta.
Fu in una di quelle occasioni che l'Ingegnere ci raccontò che negli anni giovanili, nella miniera di Monte Agruxau, quando non delegava, amava provare personalmente l'impiego delle macchine di perforazione; lo faceva per poter valutare le difficoltà e ancora più per capire gli sforzi che gli operai incontravano nella quotidianità del lavoro, ma anche per smascherare gli immancabili sfaticati.
l'Ing. Mantega ha dedicato 43 anni della sua vita alla miniera e al settore minerario; inizialmente al servizio della Società SAPEZ/AMMI per 15 anni (1951-1965), con funzioni tecniche e di direzione, con residenza in miniera, come si usava allora, a Monte Agruxau, Iglesias, Gorno (Bergamo); si trasferì successivamente in provincia di Vercelli (Comune di Alagna Valsesia) per dirigere le miniere (rame/pirite) e le cave ( feldspato) della Soc. Fragnè-Chialamberto, rientrò a Cagliari ed operò per 20 anni nell'E.M.Sa (1969-1989), ricoprendo oltre alla funzione di Direttore del Servizio Minerario e Trasformazione, anche quelle di Presidente e Amministratore Delegato delle Società consociate : Sogersa, Carbosulcis, Piombo Zincifera Sarda, Bariosarda, Rimisa, TalcoSardegna, Salsarda.
Dopo il raggiungimento dell'età pensionabile fu confermato nella funzione di Amministratore Delegato delle Società Salsarda e Talco Sardegna, fino al maggio 1995.
Per le  miniere metallifere, del carbone e del talco l'Ing. Mantega è stato sostenitore e fautore del rilancio; negli anni delle sue gestioni sono state realizzate importanti opere infrastrutturali in assenza delle quali ogni possibilità di sviluppo sarebbe stata improponibile.
Basti pensare al traverso bianco di collegamento fra i cantieri Contatto e Blendosi (livello  -155)  e alla costruzione della nuova camera pompe ( livello  -205) nella miniera di San Giovanni, al prosciugamento delle miniere di carbone allagate e alla costruzione della stazione di eduzione delle acque nella miniera di Nuraxi Figus, quale presupposto obbligato per affrontare il progetto di ammodernamento strutturale e produttivo della miniera, e da ultimo all'ambizioso rilancio del giacimento di talco di Orani (NU), al quale è stato associato un moderno impianto di micronizzazione del prodotto, inaugurato nell'aprile del 1993.
Chi ha conosciuto l'Ing. Mantega può sinceramente affermare che le abbia tentate tutte per far sì che le miniere sarde, di minerali metalliferi, industriali o del carbone proseguissero in attività; ci ha tentato fino alla metà del 1995 quando si ritirò a vita privata.
A quattro anni dalla sua scomparsa, avvenuta a Cagliari il 16 febbraio del 2001, all'età di 77 anni, lo scenario del settore piombo-zinco che Egli aveva intravisto, ha assunto drammatica concretezza.

Nel saggio "L'evoluzione e le prospettive dell'industria mineraria in Sardegna-1996" l'ing. Mantega scriveva:
"Per quanto riguarda il piombo e zinco, la politica seguita dalla Regione Sarda e dai sindacati è stata finalizzata al raggiungimento della unificazione della gestione, con riferimento sia alla parte mineraria che a quella metallurgica e di terze lavorazioni. Ciò anche in considerazione del fatto che i risultati acquisiti durante la realizzazione dei programmi di ristrutturazione hanno dimostrato, concretamente, l'impossibilità di raggiungere il risanamento nella fase mineraria e, quindi, la necessità che le perdite di tale attività venissero compensate con una parte degli utili della fase metallurgica.
Pertanto la recente decisione dell'ENI che ha determinato la separazione delle attività minerarie della SAMIM, da affidare alla nuova Società Italiana Miniere (SIM), controllata dall'AGIP, da quelle di trasformazione e manifatturiere, già affidate alla Nuova Samim, ha vanificato gli sforzi fatti nel senso dell'unificazione. Tuttavia l'ENI sostiene che le attività minerarie dovrebbero essere favorite dalla predetta decisione"

Infatti, l'ENI ha dapprima abbandonato il settore minerario (1993) e nell'anno 2001 anche quello metallurgico; del primo non restano che il senso di abbandono e di desolazione che accompagna il chiudersi di un'avventura umana, fatta di grandi sacrifici, ma anche dell'orgoglio di chi ha partecipato all'azione, insieme alla delusione di coloro che ancora sperano nella realizzazione operativa del Parco Geominerario, che renda fruibile al grande pubblico la storia della cultura mineraria, il secondo, passato in mano privata, prosegue in una incerta attività produttiva, il cui scenario futuro è del tutto imprevedibile. """



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